Macroeconomia

Questa Presentazione è apparsa in: Rudiger Dornbusch, Stanley Fischer, Richard Startz, Macroeconomia 9/ed, McGraw-Hill, 2006, è pubblicato per gentile concessione dell'editore. Tutti i diritti riservati © McGraw-Hill Editore.

La fortuna editoriale di un manuale di economia dipende da una molteplicità di fattori, quali la chiarezza espositiva e la capacità di sintesi; non ultima è da annoverare la perizia degli autori di mantenere attuali le proprie ipotesi interpretative, introducendo tutti gli aggiornamenti rilevanti, senza indulgere, tuttavia, nella proposizione, ad ogni costo, di modernismi e di tecnicalità. Significativo, a questo proposito, il caso dei Foundations of Economic Analysis di Paul Samuelson, tradotto in oltre quaranta lingue e venduto in molti milioni di copie: l’impostazione originaria del volume privilegiava la proposizione della sintesi neoclassica della teoria keynesiana, elaborata da Samuelson congiuntamente a Hicks, Modigliani e Klein. Secondo tale sintesi l’esistenza di disoccupazione involontaria era causata dall’esistenza di rigidità sui mercati del lavoro, dei prodotti o della moneta, e ciò giustificava il ricorso, nel breve periodo, a politiche di stabilizzazione della domanda aggregata. Tale impostazione rimase sempre al centro del manuale di Samuelson, per quanto esso fosse, via via, arricchito da una varietà di sviluppi analitici successivi. Qualcosa di simile è valso con questo manuale che viene ripresentato al pubblico italiano, muovendo dalla nona edizione statunitense, a circa trenta anni di distanza da quando Dornbusch e Fischer lo pubblicarono, per la prima volta.

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