la Città del fare

citta fare sNapoli non ha bisogno di architetti che progettino una nuova “Città del sole” ma di ingegneri che realizzino la Città del fare. L’agenda ha delle priorità ineludibili (i rifiuti, il traffico, il lavoro, le politiche di contrasto alla povertà, la scuola): su questi punti il Pd si deve cimentare come partito attualmente fuori dai meccanismi di governo della città ma dentro fino in fondo le pieghe delle sue sofferenze sociali.

L'amministrazione de Magistris a sua volta, deve dialogare con tutti i referenti della società napoletana sapendo che una crisi prolungata e profonda del Pd alla lunga è destabilizzante per Napoli e per la giunta stessa. L'autosufficienza, infatti, è stata sicuramente una malattia grave della sinistra napoletana.

Circolo virtuoso, quindi, tra istituzioni, partiti e mondi vitali di città. Dialettica feconda fra distinti il cui perimetro sia il rispetto dei ruoli, la rappresentatività dei soggetti, il giusto rapporto tra partecipazione e decisione. L'intelligenza di tutti, a partire dal Pd, deve essere quella di saper procedere per prove ed errori avendo a misura dei propri comportamenti l’interesse di Città e la qualità sociale del proprio operato.

Paolo Giugliano

la Repubblica Napoli | lunedì 8 agosto 2011

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