Note a Margine

Giuseppe Zollo, Note a Margine, presentazione di Vitaliano Menniti, prefazione di Gianfranco Dioguardi, iillustrate da Alessandro Viglione Napoli 2000, Novus Campus, f.c.

copertina noteQuando l’Ires decise di dar vita all’esperienza di Novus Campus come luogo di confronto sullo sviluppo possibile del Mezzogiorno ci sembrò naturale riprendere con sistematicità il dialogo, mai interrotto, con Zollo.
Decidemmo di comune accordo che di ciò di cui non si può teorizzare bisogna narrare, e così nacque la rubrica Note a margine che ha la caratteristica di proporre con tocco leggero temi impegnativi.
Ad un certo punto ci è parso opportuno raccogliere le Note in un unico volume per far emergere il tessuto unitario che esprimevano.
Ma anche i migliori progetti rimangono nel limbo delle intenzioni se non si creano le circostanze che ne consentano la realizzazione. Nel nostro caso le circostanze sono state create da Vitaliano Menniti di Commerzbank, che ha sostenuto con entusiasmo la realizzazione del libro che avete tra le mani.
Con l’autore ci lega una lunga cooperazione intellettuale, che è iniziata nell’ormai lontano 1975, quando insieme ad una diecina di amici passammo circa una settimana a elaborare a mano per la sua tesi di laurea i dati raccolti in alcune centinaia di schede; un lavoro  che oggi si farebbe in un’ora al personal computer. Tra una scheda e l’altra iniziammo un confronto sui temi del rapporto tra uomo e macchina, sull’organizzazione, sul controllo dei processi e sulle condizioni del lavoro.
Per dare sistematicità alla riflessione comune promuovemmo con Michele Biondo, Mario Raffa, Antonio Memoli e alcuni delegati sindacali di fabbriche metalmeccaniche il Centro Raniero Panzieri che, successivamente, si trasformò in Cooperativa Dedalus.
Pino Ferraris, esperto di organizzazione del lavoro, in occasione di un convegno da noi organizzato alla Remington Rand, rimase colpito dagli strani interessi di un gruppo di napoletani che si confrontava su tematiche così lontane dal dibattito prevalente in ambito sindacale e politico.
Il lettore troverà in queste note gli echi di quei primi interessi intellettuali, così come vi troverà quelli più recenti: la centralità dell’individuo con le sue emozioni e le sue competenze cognitive nei processi di creazione del valore, la smaterializzazione del lavoro, i paradossi della conoscenza e dell’azione sociale.
Ma in queste note c’è qualcosa di più; c’è nella scrittura uno stile che riflette un modo di apprendere che può essere così sintetizzato: cercherò di essere chiaro, comprensibile e divertente, perché nessuna attività conoscitiva è pedante e noiosa se affrontata con lo spirito giusto.
Per questa ragione invitiamo il lettore a leggere le Note come le abbiamo lette noi, per il piacere della lettura. Poi verrà la riflessione sul contenuto.
Secondo Edgar Morin l’intellettuale è colui che ha un senso critico della realtà, ragiona intorno ad essa, pensa che sia possibile trasformarla. Il contributo di queste Note è esattamente questo: attraverso la forma del narrare ci propongono un altro punto di vista, altri approcci, altri problemi, soluzioni nuove; ritornano a ragionare attorno e intorno alla realtà, analizzandone aspetti apparentemente marginali ma che possono contribuire a spiegare l’insieme.
Un proverbio cinese afferma che lo stolto a cui viene mostrata la foresta guarda gli alberi. Zollo sale sugli alberi per tentare di vedere la foresta.

Buona lettura.   

Vincenzo Esposito e Alfonso Marino

Cerca nel sito

Incontri

Fut Rem

 

.

 

Chi è online

 23 visitatori online