Napoli fra rassegnazione e speranza

Paolo Giugliano

 

Napoli è una città in bilico fra rassegnazione e speranza,rassegnazione perché i suoi tanti  problemi non trovano mai una soluzione, speranza sempre delusa dai Sindaci che elegge. Anche De Magistris, eletto a furor di popolo, alla prova dei fatti non regge.

Una città disseminata di buche e piena di buchi nel bilancio, socialmente dissestata con i cittadini quotidianamente sull'orlo di una crisi di nervi.

 La Corte dei Conti ha sonoramente bocciato il piano di rientro dal deficit presentato dal Comune di Napoli, ritenendolo assolutamente inadeguato su tre punti cruciali: la dismissione del patrimonio pubblico, la riorganizzazione delle aziende partecipate e la riscossione dei crediti  vantati.

Una maggioranza divisa e rissosa non può affrontare una tale situazione, ne può farlo un Sindaco che a tre anni dal suo insediamento continua ad  imputare  al passato tutto quello che di negativo accade nel presente. Se a questo scenario si aggiunge l'afonia delle parti sociali, università, chiesa, movimenti, il quadro è  completo e implica il bisogno urgente di voltare pagina.

Per affrontare una situazione così complessa sono in campo più proposte: dimissioni del Sindaco, Giunta di scopo, di emergenza, di salute pubblica. La più saggia è stata avanzata dal prof. Giuseppe Galasso  dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno, una giunta civica, sganciata dai partiti, composta da napoletani competenti e guidata dall'attuale Sindaco.

Questa Giunta civica dovrebbe, a mio avviso  avere nel suo programma di fine legislatura  due obiettivi: il risanamento dei conti e la riqualificazione, con l'utilizzo dei fondi europei, delle periferie che rappresentano la grande emergenza dimenticata.

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