Superare il precariato

Paolo Giugliano

 

Per un sindacato battersi per superare il precariato è un dovere. Teoricamente non dovrebbe mai accadere che giovani in cerca di occupazione entrino in rotta di collisione con chi un lavoro già c’è l’ha  seppure saltuario e sottopagato. I meccanismi di reclutamento dovrebbero regolare “i mercati dei lavori” per evitarne le distorsioni, garantendo i diritti di tutti. Nella scuola vige il meccanismo del doppio canale: il 50% dei posti disponibili è messo a concorso, l’altro 50% è destinato  a coloro i quali hanno svolto 360 giorni di servizio nel tiriennio. Questa legge  (la 124) voluta “fortemente dai sindacati”, della scuola,teoricamente equa, non ha risolto né l’annosa questione dei precari né ha dato ristoro occupazionale ai giovani insegnanti. Una legge giusta se applicata in maniera sbagliata produce più danni di quelli che deve riparare. E’ quello che sta accadendo al comune di Napoli dove si intende bandire un concorso  ai sensi della L.125 per 365 posti per addetti agli  asili nido e scuola materna comunale.Se non si apportano alcuni correttivi si corre il rischio di lasciare fuori centinaia di precari. E’ pur vero che i meccanismi concorsuali sono difficilmente modificabili ma nel pieno rispetto della legge si possono trovare soluzioni soddisfacenti per tutti gli interessati. Per farlo occorrono pazienza e duttilità evitando semplificazioni e riferimenti automatici ad altri contesti. Quanto si confrontono due ragioni è difficile stabilire chi ha torto, bisogna cercare una nuova ragione che le ricomprenda entrambe.        

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