LETTERA APERTA SU POLEMICA SOBRIETA’ NORDICA

Paolo Giugliano

 

Il giorno dopo del ferimento di Ciro Esposito sono rimasto estremamente colpito come tanti dall’atteggiamento e dalle dichiarazioni della mamma. La sig.ra Antonella esprimeva, anche fisicamente, una compostezza e una dignità stupefacente. La morte di un figlio è un fatto contro natura. Nell’ordine delle cose c’è la morte dei genitori non dei figli. Manca  nella lingua italiana un termine che definisca la condizione di un padre o di una madre che perdono un figlio. Ho subito pensato che la sig.ra Antonella avesse un forte sentimento religioso che la sosteneva. Ho anche pensato che potesse essere Evangelica perché alla mente mi sono ritornati i coniugi Celentano (evangelici anch’essi) che anni fa sul Monte Faito videro scomparire nel nulla la propria figlioletta, che non è stata mai più ritrovata. Stessa compostezza e sobrietà in entrambi i casi un dolore filtrato da una fede che oltre a dare conforto, rassicura e dà certezze. Ovvio che non si possa stabilire un nesso automatico fra accadimenti e comportamenti, ma la fede certamente aiuta. Al netto della cifra personale di ciascun individuo. Gli Evangelici in particolare hanno una religiosità che definirei “ostinatamente positiva”. La sig.ra Antonella ha lanciato messaggi sempre positivi vivendo la sua tragedia con sobrietà che lei ha definito quasi “nordica”. Per questo motivo ha ricevuto da alcuni suoi lettori accuse di ogni tipo: dalla antinapoletanità, al leghismo razzista, passando per l’intendenza con il nemico. Nelle lettere quello che più mi colpiva era il crescendo Rossiniano che le caratterizzava quasi come se la reiterazione ossessiva dei concetti potesse dargli più forza. Si poteva dire non sono d’accordo e motivare  il perché, invece si è imboccata la strada delle identità estreme. Ma come si sa le identità estreme sono un complesso non una virtù. Non voglio andare oltre anche perché lei ha chiuso in maniera brillane e leggera una polemica con poca testa e con molta coda (di pesce). A questi lettori con molta modestia vorrei dire: lasciamo le polemiche e impegnamoci tutti perché gli appelli della sig.ra Antonella facciano proseliti a Nord e al Sud, e divengano azioni concrete dei nostri governanti. L’obiettivo è quello di bandire la violenza dagli stadi e restituire lo “sport più bello del mondo” alle famiglie  ai bambini e ai tifosi del Nord e del Sud.Appunto!

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