Le lettere del Presidente

paolodi Paolo Giugliano.

 

L’andamento delle occupazioni nelle scuole napoletane non si discosta molto da quello degli altri anni. Quest’anno, però si sono intrecciate con gravi episodi di furti e vandalizzazioni questo ha spostato la vecchia discussione sulla loro utilità e gestione a quella su come reprimerle.

L’esempio più clamoroso è stato quello dell’Istituto Scolastico “Galiani” dove sono stati trafugati prodotti informatici per il valore di trecentomila euri. La scuola era occupata e questo l’ha resa più esposta al punto che si è ipotizzato un collegamento quasi diretto fra occupazione, furto e vandalizzazione.  Fortunatamente le indagini hanno dimostrato che quel nesso non esiste.

I ladri prendono di mira le scuole perché non hanno sistemi di sicurezza adeguati e le attrezzature informatiche che vi si trovano sono facilmente ricollocabili attraverso il mercato della ricettazione. E’ giunto il momento di affrontare questo problema con un piano che preveda congrui investimenti per la sicurezza degli edifici scolastici. Questo però non basta, la scuola è un bene pubblico la cui difesa spetta agli studenti, agli operatori della scuola e alla comunità che la circonda.

In questo contesto si è inserito l’articolo del Sottosegretario all’Istruzione Faraone che in assoluta controtendenza ha sottolineato la positività della “ buona occupazione” dal punto di vista della crescita, della formazione del carattere e della personalità dei ragazzi.

Quest’opinione non è sbagliata, ma non coglie che nelle occupazioni non tutto è positivo, ci sono i violenti, gli indifferenti, gli approfittatori, gli impauriti infine i sognatori, quelli che credono per davvero che un’altra scuola sia possibile. Sono una minoranza che rappresenta però il motore delle occupazioni.

Se il Sottosegretario avesse utilizzato queste categorie per esprimere il suo giudizio non sarebbe apparso tout court come il difensore delle occupazioni, ma il rappresentante del governo che intende dialogare con la parte più cosciente degli studenti, in un momento in cui il governo si appresta a varare in modo condiviso una serie d’importanti provvedimenti per la scuola. 

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