Le lettere del Presidente

LE PROMESSE TRADITE AL RIONE SANITA'

di Paolo Giugliano

La Repubblica 29/11/2015

 

I volontari del “Giardino liberato” di Materdei esempio di spazio urbano recuperato e autogestito, nell’imminenza della visita del sindaco di Napoli Luigi De Magistris hanno intervistato un campione significativo di famiglie del quartiere. Le interviste sono state condotte poco prima della strage di Parigi e dell’uccisione alla sanità del camorrista Pietro Esposito, avvenuta nello stesso luogo dove due mesi prima era stato ammazzato Gennaro Cesarano.

La risposta unanime degli intervistati su quale fosse la priorità per il quartiere è stata «la sicurezza». Accompagnata ad una richiesta di presenza stabile sul territorio di militari e forza dell’ordine. Paura e incertezza sono quindi i due sentimenti prevalenti che attraversano l’animo dei cittadini. Il cinque di Dicembre su iniziativa dei parroci della Sanità si svolgerà una manifestazione allargata a tutte le aree a forta densità criminale della città. Dopo Parigi oltre che contro la camorra la manifestazione dovrebbe rappresentare lo sdegno della Napoli che non ha paura verso il terrorismo internazionale. In campo però c’è solo la chiesa manca il protagonismo delle istituzioni, delle forze politiche e sociali, latita il volontariato, sono distratti e impacciati i mondi vitali della città. Terrorismo e camorra non hanno la stessa matrice ma producono gli stessi effetti non collaterali e bisogna contrastarli su diversi versanti. Bisogna però evitare le autocelebrazioni e gli indici puntati contro, come invece ha fatto in recenti interventi il questore Marino. Nessuno addebito alle forze di polizia e indice puntato contro i cittadini che non collaborano sufficientemente. Alla Sanità dopo l’omicidio di Genny furono fatte promesse impegnative: aumento delle forze dell’ordine nel quartiere, installazione di videocamere per renderlo più sicuro e controllato. Nulla di tutto questo è avvenuto: la collaborazione nasce dalla fiducia e la fiducia dalla credibilità, se manca, la rassegnazione e la paura prendono  il sopravvento. La scuola in quanto principale istituzione dello stato sul territorio ha un ruolo importante  per cui sono indifferibili alcuni interventi. La Sanità aveva un sistema scolastico di eccellenza che è stato letteralmente annullato dalle scelte sbagliate del comune della Provincia e dell’ufficio scolastico regionale. Le scuole ubicate nelle aree a rischio con meno di 500 alunni non dovevano essere sottoposte a dimensionamento. E’ successo l’esatto contrario. Si ipotizzava una cittadella scolastica con tempo pieno, prolungato scuole secondarie con indirizzi coerenti con la composizione economico -  sociale del quartiere. E’rimasto solo l’istituto Caracciolo accorpato con un’altra scuola. Di asili nido ce n’è solo uno a Materdei che non riesce a soddisfare la crescente domanda, lo stesso vale per le poche scuole dell’infanzia del territorio. Progetti di formazione professionale sono portati avanti solo dalla parrocchia di San Vincenzo, mentre il pubblico che dovrebbe occuparsi soprattutto di utenze speciali (disabili, ex detenuti, tossicodipendenti) non esiste. Serve quindi un piano poliennale che indichi con certezza le risorse i tempi e gli strumenti per realizzarlo. Senza questo cambio di passo che ovviamente non riguarda solo la scuola, la camorra che uccide quanto vuole come vuole e dove vuole avrà vinta la partita della vivibilità.     

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