Micro e macro economia della Città Metropolitana di Napoli

La ricerca dell'IRES Campania sull'economia della Città Metropolitana di Napoli "accompagna" la fase congressuale straordinaria della Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli (10 e 11 maggio 2017). Pubblichiamo alcuni stralci tratti dalla Presentazione del lavoro scritta da Walter Schiavella, commissario della Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli

 

 

FRONTE

Il rapporto sulla “Micro e Macro economia nella Città Metropolitana di Napoli”, realizzato dall’Ires Campania, evidenzia alcune tendenze contrastanti.

Nel 2016, sappiamo, il Sud ha registrato una performance superiore alla media nazionale per la prima volta da molti anni a questa parte. Tale risultato, tuttavia, come dimostra il rapporto, non sarà in grado di ridurre il divario rispetto al resto del Paese se, come appare chiaramente dalle analisi, dovesse rimanere isolato nel tempo.

Nel corso dell’ultimo biennio, anche l’occupazione ha dato segni di ripresa, anche grazie ai generosi incentivi messi in campo dal governo, ma nei prossimi anni la minore crescita delle nostre aree si rifletterà inevitabilmente in una dinamica dell’occupazione molto modesta e comunque insufficiente ad assorbire la disoccupazione atavica dell’area.

Nel contempo, la lieve ripresa occupazionale degli ultimi anni ha determinato una ulteriore flessione della produttività dell’economia che sconta un modello di specializzazione ed una struttura produttiva inadeguata.

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Il nostro territorio, al di là delle diatribe, è tornato al centro dell'attenzione. E questa è una buona notizia. Analisti e centri di ricerche, studiosi e opinionisti tornano a discutere intensamente dei

processo e delle dinamiche meridionali.

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Certo bisogna essere coscienti che le risorse, pur importanti, destinate al Mezzogiorno per il prossimo ciclo di programmazione europea non saranno sufficienti a colmare i divari che si sono allargati inesorabilmente negli ultimi anni. Necessariamente si dovrà mettere mano alla spesa pubblica per sostenere adeguate politiche di sviluppo industriale, di adeguamento infrastrutturale e di integrazione logistica. Si tratta di affermazioni, ovviamente contrastanti con la contrazione degli investimenti pubblici che ormai dura da molti anni. Eppure va riaffermato un simile principio.

Così come va riaffermato il principio che lo Stato ed i suoi centri di spesa tornino a guardare con tutta l'attenzione necessaria al Mezzogiorno soprattutto in concomitanza dell'avvio del piano della

logistica che dovrà finalmente creare condizioni di “competitività alte” fuori dai cancelli delle aziende.

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Il rapporto rileva una forte crisi demografica oramai soltanto in parte ascrivibile ad una strutturale (almeno decennale) denatalità. Su questa incide infatti un effetto migratorio fuori da ogni controllo e figlio di quella indifferenza delle politiche sociali che, dai primi anni novanta, ha devastato una intera generazione. Dovrebbe poi far riflettere sull’ipotesi di un completo ridisegno delle politiche di welfare locali. Occorre, quindi, riorganizzare sul territorio politiche di rivendicazione, di riaffermazione dei diritti di cittadinanza.

Questo rapporto vuole essere una sorta di “vademecum” per chi opererà sui nostri territori sindacali, una guida alla conoscenza dello stato dell’arte, uno strumento di accompagnamento al lavoro degli operatori sindacali che si misureranno con i problemi sociali e le criticità del mondo del lavoro.

La rinascita della Città Metropolitana di Napoli, dunque, dovrà passare attraverso tagli di inefficienze, eliminazione di sprechi e rendite ovunque esse si annidino ed un conseguente riorientamento delle risorse disponibili verso gli usi più efficienti, in una logica di lungo periodo, e non puramente congiunturale.

Si riparte da qui, dal nostro impegno e dal nostro lavoro.

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