Ischia, o delle verità nascoste.

 

di Gianni De Falco, direttore Ires Campania, Dipartimento assetto del territorio Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli.

 

L’imbarazzante rilevazione del sisma ischitano non tocca nessuno. Il fatto di aver collocato l’epicentro a 5 km a nord est dell’isola, quindi in mare, e ad una profondità di 5 km a fronte della “verità” scientifica che rileva l’epicentro sotto l’area del centro storico di Casamicciola e ad una profondità di circa 1,7 km e che questa verità venga svelata a più di 48 ore dall’evento non scandalizza nessuno (entro 12 ore deve essere definitivo). Nessuno penserà di dimettersi e nessuno ha ancora chiesto scusa per questo inqualificabile episodio.

La rete di osservazione, poi, affidato a 4 postazioni di rilevazione risulta invece assai compromesso tanto che almeno 2 postazioni risultano fuori servizio (una rete non può andare sotto del 20 per cento, a Ischia è andata sotto per il 50 per cento). Non parliamo di una situazione di controllo ordinario, Ischia, i Campi Flegrei e il Vesuvio dovrebbero risultare tra le aree a maggiore controllo per la pericolosità del sistema vulcanico (attivo) che vi risiede.

Sistema di rilevazione che, a dire dei responsabili locali della comunità scientifica, dovrebbero allarmare la popolazione in caso di eventi vulcanici, non esclusi – purtroppo - per questo territorio.

Si apprende poi, per una rilevazione del CNR, che il suolo dell’area colpita dall’evento sismico si sia abbassato per circa 4 cm.

Dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall’Osservatorio Vesuviano nessuna voce, nessuna scusa, hanno semplicemente “preso atto dell’incredibile errore”.

Ora sappiamo bene cosa significhino ogni minuto o ogni ora che in presenza di un evento sarebbero indispensabili per le dovute conseguenze e decisioni da prendere per il salvataggio delle popolazioni ma, in questo caso, tutto sarebbe risultato sbagliato a seguito di una rilevazione “incredibilmente errata” e di una strumentazione compromessa e non funzionante.

A queste persone e a queste strumentazioni affidiamo la vita nostra e dei nostri figli e ora viene fuori l’amara verità nascosta la rete di osservazione è affidata a incompetenti e a strumentazioni insufficienti e in gran parte fuori uso.

Tra le altre verità nascoste vengono finalmente fuori le insipienze e le menzogne sull’abusivismo isolano, tanto da “scoprire” che anche la locale Caserma dei Carabinieri e quella della Forestale risultano abusive. Il primo cittadino di Casamicciola risulta indagato per abusivismo e il vescovo Lagnese afferma che le case non siano crollate per l’abusivismo (?) e compie il miracolo di compattare in questo modo tutti i sindaci (non solo quelli ischitani) e il Presidente De Luca tuona in difesa di una legge regionale che, a detta di tutti, esecutivo compreso, favorirebbe l’abusivismo.

De Luca afferma «La Regione Campania è la regione più ambientalista d’Italia (?), ed è all’avanguardia nelle battaglie di legalità. Lanceremo noi una sfida al Governo, alle forze parlamentari e al mondo ambientalista (e perché sfidare il mondo ambientalista se la regione è la più ambientalista d’Italia? Ndr) perché si passi dalle parole inconcludenti con cui ci si libera la coscienza ai fatti concreti che cambiano la realtà».

Vincenzo De Luca ex sindaco di Salerno (altra verità nascosta) è stato rinviato a giudizio per le ipotesi di "delitti contro la pubblica amministrazione (abuso d’ufficio in concorso), delitti contro la pubblica fede (falso ideologico in atto pubblico), delitti contro il patrimonio (invasione di terreni e di edifici) e reati ambientali quali la lottizzazione abusiva e l’opera eseguita in assenza di autorizzazione” e scusate se è poco.

Nel mirino le presunte irregolarità nella realizzazione del Crescent, il complesso urbanistico progettato dall’architetto catalano Ricardo Bofill. Caro Presidente e se cominciassimo a cambiare la realtà delle cose proprio da Salerno?

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