I numeri del sistema e i numeri del Lotto.

I numeri del sistema e i numeri del Lotto.

Gianni De Falco, presidente Ires Campania

 

lottoI numeri sono numeri. E di fronte a un numero non c’è spazio né per i distinguo, né per le contestazioni. E finalmente il Governo fa riferimento a un dato per controllare l’epidemia del Covid. Quello quantitativo è sempre un approccio corretto e avvertito.

Per questo non possiamo che essere contenti e soddisfatti che finalmente si sia trovato un riferimento preciso per stabilire le progressive chiusure delle varie Regioni. E probabilmente bisognerà affinare ulteriormente il metodo, per consentire di intervenire chirurgicamente anche a livello provinciale o addirittura comunale.

Per evitare alcune contraddizioni marchiane di risultati chiaramente incomprensibili, come quello della Campania, con il Governatore De Luca che richiedeva il lockdown per tutto il Paese e poi si ritrova tra le zone meno problematiche.

L’indicatore è costruito da ventuno indici. I primi sei riguardano il “processo sulla capacità di monitoraggio”. Altri sei indici sono stati individuati in riferimento al “processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti”. Gli ultimi, ben nove, sono quelli “di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari”.

Questi ultimi indici hanno determinato la collocazione in Zona rossa della Calabria e le dimissioni immediate, richieste ed ottenute da Conte, del Commissario alla sanità Saverio Cotticelli che, serafico, aveva ammesso di non aver capito che gli interventi straordinari anti Covid spettassero a lui (!!!).

Quindi un sistema che tiene conto di molti fattori; oltre che della diffusione del virus, anche della tenuta del sistema sanitario e della capacità di isolare la catena del contagio.

La strada è quella giusta, come quella di moltiplicare i tamponi per scovare tutti i positivi asintomatici, untori pericolosi perché a loro insaputa.

Certamente il metodo va affinato e la presenza di uno statistico nel gruppo di lavoro potrebbe consentire di semplificarlo, eliminando qualche variabile correlata alle altre e pesando le variazioni in funzione dell’importanza che hanno, in modo da rendere effettivamente l’indicatore più rappresentativo della realtà che si vuole indagare.

Attenzione però, oltre che al metodo anche ai dati che vengono inseriti. Perché se elabori dati spazzatura non è che poi il risultato, pur essendo un numero, sia corretto.

Sono clamorose, da questo punto di vista, le affermazioni del sindaco di Napoli De Magistris che nella trasmissione “L’Ospite” (SkyTG24, sabato 7 novembre ore 14,30) sottolinea che a suo parere «i dati della Campania sono sicuramente sottostimati, sicuramente quelli della città di Napoli, e la collocazione in Zona gialla è certamente politica, in quanto i dati napoletani sono estremamente drammatici».

Non so se queste affermazioni rientrino nel “volemose bene” (si fa per dire) dei rapporti politici tra lui e De Luca, ma sono di estrema gravità, e non solo per le ripercussioni politiche, ma anche per la presunzione di dolo che introducono nella “oggettiva” determinazione della collocazione delle Regioni chiamando in causa anche il Governo e il presidente Conte (oggettivamente incolpevole o colpevolmente complice?).

A parte questa esecrabile situazione che, da subito, aveva aperto la via a legittimi sospetti (sui numeri veri del sistema e o su chi li da come numeri del Lotto, pure quelli in passato scandalosamente “pilotati”), la strada è quella auspicata e i governatori farebbero bene ad utilizzare i dati per i loro interventi e le loro attività di buon governo, piuttosto che criticarli per le chiusure che impongono (a meno di non sapere che siano farlocchi).

Tuttavia l’obiettivo per tutti resta quello di uscire dall’incubo e questo strumento di misurazione, che resta variabile in funzione delle migliorie apportabili in ragione delle azioni messe in campo dalle regioni (significa lavorare), torna utile ai fini di una giusta attività per il contenimento del contagio.

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