SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA.

SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA.

Francesco Fusco, presidente associazione Alter, aderente AIM

 

Il presente articolo non impegna nei contenuti Cgil Campania e Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli

 

Ci risiamo. Con l'arrivo dell'inverno sono risaliti pericolosamente i contagi e lo spettro si aggira [di nuovo] per l'Europa. Soltanto qualche mese fa, fra un aperitivo e un cinema all'aperto, pensavamo di averlo debellato, di essercene sbarazzati definitivamente, o quasi.

Avevamo finalmente un'arma formidabile a nostra disposizione, un'arma che per convenzione abbiamo chiamato "vaccino". E l'abbiamo usata quest'arma, diamine se non l'abbiamo usata. La campagna vaccinale, inaugurata in pompa magna all'inizio dell'anno, è proseguita spedita (a dispetto di qualche trascurabile incidente di percorso), tanto che, al momento, un buon 70% della popolazione dell'Europa occidentale, in media, ha completato l'iter vaccinale (prima e seconda dose). Eppure...

Eppure ci sembra di essere - e forse lo siamo, più o meno - nella stessa situazione dello scorso anno, sia dal punto di vista sanitario sia, soprattutto, da quello psicologico. La Germania, per esempio, il faro dell'Europa, nell'ultima settimana viaggia, in media, intorno ai 55.000 contagi e alle 250 vittime giornaliere. La Gran Bretagna (che, a onor del vero, dall'Europa sarebbe uscita) conta circa 40.000 nuovi casi e 125 vittime ogni giorno, in media, in quest'ultima settimana. La Francia 23.000 nuovi contagi e 58 morti (1). La Spagna sta messa meglio, sia in termini di contagi che di vittime. L'Italia solo in termini di nuovi contagi, almeno per il momento. Altri paesi più piccoli, tipo Belgio, Austria, Paesi Bassi, versano in condizioni preoccupanti parecchio. Come è possibile tutto questo? Di chi è la colpa? Magari di quei quattro idioti, pazzi, sconsiderati, fanatici, complottisti, fascistoidi che:

1. incomprensibilmente, rifiutano la formidabile arma di protezione di massa, quella che per convenzione..., sì, insomma, quella lì;

2. ogni fine settimana sfilano nelle piazze di mezza Europa contestando i sacrosanti provvedimenti dei nostri illuminati e ultratolleranti governanti.

Sarà così, di sicuro o...o forse no? Scusatemi, abbiate pazienza, il sottoscritto non è un eminente virologo e nemmeno uno dei nostri magnifici governanti, però ha notato - e non ci è voluto chissà quale sforzo - che ci troviamo, o ci stiamo per trovare, nella stessa incresciosa situazione dello scorso inverno quando, ahinoi, non avevamo ancora a disposizione la formidabile arma eccetera eccetera. Ora, questo esecrabile 30% - in costante diminuzione, peraltro - che ancora si rifiuta di assumere la pozione magica avrà pure tutte le colpe di questo mondo, ma non può essere responsabile di questa specie di ricaduta generalizzata, di questa "interruzione di convalescenza" a livello continentale. Se quel poco che abbiamo imparato e capito in questo anno e mezzo abbondante di convivenza col virus vale anche per l'immondo 30% di cui sopra, allora è lecito attendersi che la stragrande maggioranza di coloro che contrarranno il virus sarà allegramente asintomatica; poi ci sarà una porzione molto più piccola affetta da qualche sintomo (i cosiddetti paucisintomatici), una porzione ancora più piccola che necessiterà del ricovero in ospedale e, in ultimo, purtroppo, quella infinitesimale che finirà in rianimazione. Dato per scontato il fatto che il restante - e virtuoso - 70% è superprotetto dalla formidabile arma e l'ospedale lo vede col binocolo, la domanda sorge spontanea: ma chi stiamo ricoverando? Perché tutto questo allarme? Chi sono le vittime di questa fantomatica "quarta ondata"? Ma...vuoi vedere che la formidabile arma non è poi così formidabile? 

Pensiamoci per un attimo: a pensar male si fa peccato, lo so, ma...siamo tutti peccatori. Quando è iniziata la campagna vaccinale in tutt'Europa, all'inizio di quest'anno, la situazione era drammatica come all'inizio del 2020 e, come all'inizio del 2020, c'erano diverse restrizioni, limitazioni e chiusure. Poi, col passare dei mesi e con l'arrivo della primavera la situazione è andata progressivamente migliorando, proprio come nel 2020, quando ancora non c'era il cosiddetto vaccino; in piena estate i contagi erano quasi a zero, le spiagge affollate e il virus un vago ricordo (2), uguale uguale al 2020; infine, con l'arrivo dell'autunno, dei primi freddi, delle serate passate in osteria vicini vicini, il vago ricordo si è rifatto vivo e i contagi sono tornati ad aumentare, tanto nel fideistico 2021 quanto nel disperante (e disperato) 2020. La conclusione di questo ragionamento è talmente scontata che esplicitarla sarebbe un vero e proprio insulto all'intelligenza dell'eventuale lettore. Mi limiterò, pertanto, a rimarcare una cosa, anzi due. Nel 2020, non sapendo con chi prendercela, ce la prendevamo con il virus, sbagliando ovviamente, dato che il virus era appunto un virus e faceva il suo mestiere. Nel 2021 ovviamente perseveriamo e, invece di prendercela con un vacc..., con una cosa che hanno messo a punto in fretta e furia e che, fino a questo momento, si è rivelata di dubbissima e limitatissima efficacia, ce la prendiamo con quei - purtroppo - pochi che questa "cosa" la rigettano. 

Ma davvero siamo diventati così? Davvero siamo così gonzi da berci la storia del vaccino che sì, magari il virus te lo becchi lo stesso (e lo trasmetti pure), però non finisci in ospedale, fidati! 

Ai miei tempi, non ci crederete, ci si vaccinava per non prendere le malattie per le quali ci si vaccinava: evidentemente i tempi sono cambiati oppure i nostri scienziati, insieme alle nostre gloriose case farmaceutiche, hanno subito una drammatica involuzione.

La cosa bella è che ce lo dicono pure. Cinque mesi dopo aver completato il ciclo vaccinale (prima e seconda dose; di quelli che prevedevano un'unica dose si è persa memoria) ci dicono, candidamente, che il ciclo vaccinale non l'abbiamo completato per niente e che le dosi passano a tre perché, nel frattempo, si sono accorti che dopo qualche mese ci ritroviamo tragicamente a corto di anticorpi. A questo punto, a meno di sconvolgenti novità, è facile prevedere una quarta dose all'inizio della primavera, poi una quinta subito dopo l'estate e così via. Perdonatemi, ma questo al paese mio non si chiama vaccino: si tratta tuttalpiù di un farmaco da assumere periodicamente, farmaco che, per inciso, nemmeno ti risolve il problema. Riperdonatemi: ma perché non ci si può rifiutare di assumere un farmaco che non risolve il problema? Perché si deve essere discriminati, ghettizzati, esclusi dalla società civile, privati dei diritti più elementari, perché non si porge la spalla a un siero di dubbia reputazione? Perché, per esempio, dovrebbero vaccinarsi, diciamo così, anche quelli che il Covid-19 l'hanno preso, che sono guariti e che, secondo le conoscenze mediche in vigore fino all'altro ieri sarebbero da considerarsi immuni? Sta proprio qui il grande mistero, l'arcano, l'insondabile per cui quello che fino a ieri sarebbe stata considerata un'aberrazione scientifica o, molto più banalmente, una mancanza di buon senso, oggi viene spacciata come verità incontrovertibile e propinabile a tutti i costi.

Intanto, all'orizzonte, già si profila l'ennesima variante che sfugge ai sedicenti vaccini, fa crollare le borse, prolunga sine die lo stato di emergenza, giustifica l'ingiustificabile.

Perché non alziamo semplicemente le mani e ci arrendiamo? Sarebbe più dignitoso. 

 

 

 1. Dati forniti dal Center for Systems Science and Engineering (CSSE) presso la Johns Hopkins University.

 2. In verità, in Italia, quest'estate, a campagna vaccinale avanzata, contagi e vittime erano dieci volte superiori a quelle dell'estate 2020: altro mistero che nessuno è stato in grado di svelare.

 

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