Quando la politica non conosce la realtà!

Lavoro minorile e Family Act,

Quando la politica non conosce la realtà!

Giuseppe Biasco

 

Dedicato alla memoria di Iqbal MasihIqbal Masih, giovanissimo sindacalista pakistano, ucciso 25 anni fa, a soli 12 anni, per le sue battaglie contro la schiavitù dei bambini ed il lavoro minorile.

 

1 - Il 12 Giugno si è celebrata la giornata di lotta contro il lavoro minorile nel mondo, voluta dall’UNICEF e proclamata dall’ONU. Si calcola che nel mondo sono, attualmente 152 milioni i minori impegnati in lavori dequalificati, faticosi e scarsamente retribuiti. Oltre un quarto di questo numero esorbitante è addirittura ridotto in schiavitù, venduti dalle famiglie a padroni senza dignità, ne scrupolo che li utilizzano in pastorizia, agricoltura, nella tessitura di tappeti, nei lavori di commercio e dei servizi.

 

 

Il Miracolo prossimo venturo dell’Italia?

Il Miracolo prossimo venturo dell’Italia? 

Passa dalla “locomotiva” Mezzogiorno. 

 

La collaborazione attiva e continua fra diverse Associazioni, Enti, uomini e donne protagonisti della vita culturale, istituzionale, imprenditoriale e civile del Paese ha portato a questo documento con una visione nazionale, europea e mediterranea.

Un documento programmatico sul Mezzogiorno che viene dopo la pubblicazione del libro MEZZOGIORNO IN PROGRESS? NON SIAMO MERIDIONALISTI realizzato con la collaborazione di 60 autori fra imprenditori, accademici, economisti, operatori del sociale che si sono ora costituiti in Cantiere aperto a tutte le collaborazioni scientifiche, professionali,  e di esperienza per contribuire ai processi di sviluppo.

Questo documento è frutto, quindi, di un pensiero ed una azione collettiva.

 

Gli effetti del Covid19 sull'economia italiana e sul sistema produttivo

Gli effetti del Covid19 sull'economia italiana e sul sistema produttivo

 

I primi mesi del 2020 riempiranno le pagine di storia nei prossimi anni per il verificarsi di una gravissima crisi che ha trovato tutti i Paesi impreparati sul piano sanitario ed economico. 

Gli effetti sono stati devastanti: i bollettini giornalieri registrano ancora (ai primi di giugno) la presenza di contagiati e di decessi, pur in lieve flessione. Dopo la chiusura del 70% delle attività produttive adottate dal nostro Governo all’inizio di marzo, con una conseguente crisi da domanda e da offerta, all’inizio di maggio si è data la possibilità ad altri settori produttivi di “riaprire” con l’obiettivo, entro giugno, di riavviare anche le attività più esposte al contagio, quali la ristorazione e il commercio. 

Colao: un piano deludente

Colao: un piano deludente

Il piano di Colao, dal sapore tecnocratico e liberista, è sicuramente deludente, lacunoso e sbagliato.

Deludente perché manca di coraggio e visione di un paese diverso, limitandosi alla rassegna di misure micro ed eterogenee non raccordate in un disegno strategico. Mancano le priorità.

Che tra i sei “settori-chiave”del piano non ci sia la parola welfare, sostituita da individui e famiglie, è grave. E non c’è la parola salute. Il lavoro è associato alle imprese (ovviamente prima imprese e poi lavoro), senza che ci si renda conto che la condizione del lavoro va ben oltre la dimensione di un sottocapitolo di un piano. Dovrebbe ricordarcelo il primo articolo della nostra Costituzione.

Le aspettative erano altre e molto più alte. 

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