Report di Ricerca

Il settore edile e delle costruzioni in Campania

La ricerca che L’IRES Campania ha curato per la Fillea Campania e Napoli enuclea le principali tendenze del settore delle costruzioni nella nostra regione.

La ricerca sottolinea come l’economia campana tenda a perpetuare una contraddizione di fondo: mentre, da un lato, le costruzioni spiegano una quota consistente e crescente del prodotto regionale lordo, dall’altro lato il settore presenta elementi di debolezza e di problematicità non trascurabili.

Il ruolo delle costruzioni nell’andamento della produzione è, oramai, sancito da tutte le indagini, congiunturali o strutturali, che sono condotte sulla nostra economia: in ragione della riformulazione, da più di un decennio a questa parte, di un modello di sviluppo che ha dovuto tener conto della crisi di ridimensionamento del settore manifatturiero e della grande impresa e del ruolo crescente degli investimenti e dei consumi pubblici, l’edilizia ha rappresentato lo sbocco in cui l’imprenditoria privata ha indirizzato le proprie risorse in parallelo agli sforzi, non sempre coerenti, dell’operatore pubblico in tema di infrastrutture.

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Energia: Il futuro in fumo

Energia: Il futuro in fumo. Report, Ottobre 2004. 

L’Ires Campania nell’ultimo anno ha ripercorso i profili e le questioni di interesse nazionale e regionale per verificare se il settore energetico nel nostro Paese sia riuscito a dare segnali di se in senso positivo, come era lecito aspettarsi. I dati fino ad oggi consuntivati e resi noti (Gnrt ed Enel).

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Prezzi, inflazione e retribuzione

Prezzi, inflazione e retribuzione. Una analisi valutativa delle conseguenze sui consumi, Ottobre 2004.

Dopo le precedenti esperienze sulla interpretazione dei dati inflattivi in Italia e l’analisi puntuale operata a Dicembre, l’Ires Campania ha avviato uno studio per approfondire alcune tematiche relative alla composizione del “paniere”, sulla metodologia di rilevazione dei costi di ciascun prodotto, al confronto dei costi effettivi dei prodotti ante e post introduzione della nuova moneta, l’euro. In tal modo si vuole dimostrare che alcune metodologie di rilevazione dei prezzi al consumo operate dall’Istat risultano scorrette o, quanto meno, se ne vuole sottolineare la loro obsolescenza.

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Il settore tessile nell’area provinciale di Napoli

Le informazioni relative al mercato finale sono ancora deludenti: in Italia, il primo semestre 2004 viene archiviato con consumi complessivi di prodotti di abbigliamento stabili nei volumi e solo leggermente dinamici nella spesa. Il bilancio del commercio estero è ancora negativo, anche se gli ultimi dati su base mensile segnalano qualche timido segnale di recupero. Nel loro complesso, le informazioni disponibili sui primi mesi di quest’anno non hanno quindi fornito chiare indicazioni di inversione di tendenza, anche se sembra che la fase più acuta della crisi sia stata superata (ricordiamo che fra il 2001 ed il 2003 il fatturato del tessile-abbigliamento Made in Italy si è ridotto del 10%, oltre 4,6 miliardi di euro).

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