La lista dei buoni e dei cattivi di De Luca

x5688878 1607 vincenzo de luca.jpg.pagespeed.ic.lEiI1y7XAcLa lista dei buoni e dei cattivi di De Luca.

Gianni De Falco, presidente Ires Campania

 

Nella mia più totale sorpresa ho ascoltato una dichiarazione del Presidente De Luca che annunciava: ”La Campania darà una card di avvenuta certificazione a tutti i cittadini vaccinati dopo il richiamo. Sul retro c'è un chip - spiega - ci auguriamo che tra qualche mese i cittadini la possono esibire per andare al cinema, al ristorante con più tranquillità avendo la certificazione che sono stati vaccinati”.

Resto basito… è la più moderna versione della differenziazione tra buoni e cattivi (a proposito ma cosa registrerà la chip?), prossimamente De Luca si augura la possibilità di marchiare a fuoco numeri o codici sulle braccia della gente che potrebbe rifiutare (legittimamente) il vaccino. Non sarebbe una soluzione da scartare avendo pensato, durante il lockdown, a Carabinieri con lanciafiamme o fucilazioni “cinesi”.

Mi sembra spaventosa l’ignoranza che i nostri politici professano in tema di conoscenza della nostra Carta Costituzionale in relazione alla salute che individua anche, volente o nolente, la libertà di scelta terapeutica e di rifiuto delle terapie

Il diritto di rifiutare le terapie altro non è se non il risvolto in negativo del diritto pretensivo alla salute, che si estrinseca nel proprio perché “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge” e anche in tal caso la legge non potrebbe “violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Viene così attribuita assoluta priorità al diritto all’autodeterminazione individuale in campo medico (Costituzione della Repubblica Italiana, art. 32 comma 2) e, a proposito, non cè nessuna legge che smentisca queste condizioni.

I diritti inviolabili, sono riconosciuti dall'articolo 2, sono assoluti, ovvero garantiti verso chiunque, verso lo Stato, i Privati, quindi verso ogni forma di collettività. 

Sono indisponibili, cioè non possono essere rinunciabili e venduti, altrimenti si viola l'articolo 1 della Costituzione. Viene affermato il principio che persino il potere sovrano si deve arrestare davanti a questi diritti della persona, al contrario di quanto avviene negli Stati totalitari e, evidentemente, nella Campania di De Luca, dove le esigenze del singolo vengono sempre messe in secondo piano rispetto a quelle istituzionali. 

Un'altra caratteristica dei diritti inviolabili è l'imprescrittibilità, ossia l'impossibilità che tali diritti si estinguano pur non essendo esercitati per lungo tempo.

De Luca ignora (è molto probabile) o fa finta di ignorare che se le condizioni in cui è precipitata l’Italia, la Campania, l’Europa e gli USA, sono da ascriversi alla incapacità ed incompetenza di chi ha governato questi territori negli ultimi anni.

I “modelli della moderna sanità”, orientata ad assegnare ruoli e spazi alla sanità privata, hanno eroso il sistema della sanità pubblica e l’impossibilità di accesso a questi servizi a pari condizioni per l’intera popolazione.

Io, cittadino, mi trovo limitato nelle mie libertà di esercizio ed integrità della vita di relazione e di rapporto con gli altri. Io, cittadino e lavoratore, mi trovo limitato negli spazi e nel diritto di accesso al lavoro. Io, cittadino e studente, mi trovo a svolgere la mia attività didattica a distanza e, in assenza di giuste coperture di rete, potrei non esercitare più questo diritto e sono costretto a questa condizione per via della vostra incapacità a trovare soluzioni per la gestione dei trasporti pubblici locali che, tra l’altro, si trovano in condizioni pietose. 

Io, cittadino, ricordo a quanti siedono con indegnità e incompetenza sugli scranni dei vari livelli istituzionale l’articolo 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e adesso, De Luca permettendo, “di cinema, teatro e ristorante”.

Siamo nel 2021, nel terzo millennio, ma taluni personaggi della politica respirano ancora aria dell’età della pietra.