Produzione industriale ed economia, non è più ora di lacrime.

Produzione industriale ed economia, non è più ora di lacrime. 

Gianni De Falco, presidente Ires Campania, coordinatore AIM

 

soldi-denaroGran rimbalzo, fino e oltre i livelli che si registravano prima della pandemia: la produzione industriale italiana secondo Istat ad aprile 2021 è cresciuta del 79% rispetto ad aprile 2020 e dell'1,8 per cento rispetto a marzo scorso. 

Soprattutto è il quinto mese consecutivo di una sequenza di crescita che tocca ogni comparto, anche il tessile, l'abbigliamento, le pelli... oltre a mezzi di trasporto, materie plastiche e macchinari. Numeri alla mano, la produzione industriale è tornata a prima del Covid.

Altro settore della vita economica oltre quello industriale, quello dei servizi. Ha rapidamente sviluppato quella che è stata definita l'economia della ripresa. Porta consumi, balzo dell’occupazione, sia pure a tempo determinato, al punto di suscitare questione della manodopera insufficiente o indisponibile. 

L'economia sta facendo girare soldi mentre le industrie stanno facendo girare gli impianti. L'invasione dei tavolini che non si ritirerà (ma questo è altro discorso) dovrebbe asciugare molte lacrime di esercenti di ristoranti, bar, pizzerie, pub e simili. E' giusta, anzi doverosa. Ma per una stagione o due. 

Sarà invece eterna, si sta già dotando ovunque di strutture fisse che non saranno rimosse. Già capita spesso che andando per la città devi passare tra due file di tavolini ai lati opposti del marciapiedi e qualche gestore o addetto ti guarda come se passeggiassi importuno a casa sua.

Come che sia, l'economia (ri)fiorisce e fa rifiorire redditi (pronunceranno mai un grazie le categorie cui è stato di fatto regalato ampio spazio pubblico delle città e paesi?). E gira al ritmo suo la produzione industriale, premessa di ampia ripresa dei consumi.

L'economia amputata da Covid ci sta lasciando se già non lo ha fatto del tutto. Restano le malattie economiche pre Covid: un quarto di secolo di bassa produttività, Pubblica Amministrazione ostacolo e zavorra all'impresa e lavoro, fisco insieme oppressivo e “distratto”, quantità abnorme di evasione fiscale, propensione nel campo dei servizi ad economia one shot nei confronto dell'utente, welfare iper generoso nel distribuire redditi e avaro nel finanziare nuova formazione professionale, circuiti di formazione scolastica e universitaria che ospitano e promuovono vaste area di incompetenze, politica parolaia all'eccesso e insieme incapace anche di una sola parola di verità, idea diffusa tra gente comune e partiti politici che far debito non ha limite, tanto non lo paga nessuno…

Da ultimo l'ostinato e massiccio e quasi universale rifiutarsi di capire che se non cambi davvero concorrenza, mercato del lavoro, giustizia...i miliardi Ue non arrivano e poi, se non arrivano quelli, non arrivano più da nessuna parte del pianeta. 

Ma sono appunto gli autentici morbi del sistema socio economico di prima del Covid, si dovrà provare a guarirli già domani. 

Ma qui e oggi il Covid se ne sta andando o se ne è già andato dall'economia. Non è più ora di lacrime e scusate se è poco.